Il Giubileo dei Vastesi 2021

Il Giubileo dei Vastesi 2021

L’Annuale Giubileo Pontificale a Vasto
Un eccezionale privilegio concesso da Papa Pio VI nel 1777

La città del Vasto gode di un eccezionale privilegio concesso da Papa Pio VI nel 1777, per i meriti acquisiti dalla comunità vastese nello slancio di fede alla religione Cristiana.
Ogni anno si svolgono solenni festeggiamenti indetti per lucrare questo giubileo che offre il privilegio della indulgenza plenaria a quanti, confessati e comunicati, col desiderio di una sincera conversione, si rechino in visita nella chiesa di San Pietro (ora in S. Antonio) secondo le intenzioni del Pontefice.
Un riconoscimento che va ricollegato alla ospitalità che i
vastesi ebbero ad offrire ad un altro pontefice: Alessandro III (Rotando Bandinelli, senese) quando fu costretto a fermarsi dal 7 febbraio al 9 marzo 1177. In tale anno, infatti, accadde un fatto di particolare importanza per Vasto quando Alessandro III, accingendosi a far da mediatore tra Federico Barbarossa ed i comuni Lombardi, muovendo da Siponto per Venezia, fu costretto ad approdare nel porto di Vasto Aymone, a causa di venti contrari, nella cui località si trattenne fino al 9 marzo, giorno delle Ceneri. Al seguito del Papa, sulle galee inviategli da Re Guglielmo II, convennero moltissime autorità ecclesiastiche e laiche, tra cui Manfredi, Vescovo di Prenestina, i Cardinali Giovanni Cintio e Ugo Romualdo Arcivescovo di Salerno, Ruggero conte di Andria, Roberto gran Giustiziere del Re, magistrati del popolo, altri vescovi, conti, baroni e soldati, l’Abate di san Giovanni in Venere, il monaco Rolando decano e priore di Santo Stefano in Rivo Maris.
Molti doni furono donati al Papa tra cui cavalli bianchi con nuove bardature e rifornimenti per il
viaggio del suo seguito venuto per via terra.
La sosta di Alessandro III si protrasse per circa un mese, anche perché, indubbiamente, le trattative con Federico Barbarossa, umiliato dalla disfatta di Legnano, andarono per le lunghe, finché, nella ricorrenza della quarta feria di quinquagesima, nel principio del digiuno, dopo aver benedetto le ceneri ed averle prese dal vescovo Manfredi, le distribuì al popolo.
Al lume delle torce e con grandi onoranze, Alessandro III fu accompagnato verso le navi e si imbarcò, salendo per una passerella, salpando alla volta di Venezia.
Sei secoli dopo Pio VI, per tale avvenimento, concesse a Vasto il privilegio del giubileo pontificale, da lucrare la 3a domenica di gennaio.
Particolare importanza ha, nel contesto episodico della sosta di Papa Alessandro III a Vasto il fatto che il pontefice, eletto nel 1159, abbia sostato a Vasto, proprio nell’anno 1177, quando venne definitivamente riconosciuto, divenendo protagonista di avvenimenti che diedero un nuovo orizzonte politico e religioso in Italia.
Alessandro III condannò le sette dei “Catari” (puri) penetrate in Europa dopo il Mille dall’oriente e che condannavano il mondo considerandolo un campo di lotta tra Dio e Satana; predicavano l’ascetismo ed il rinnovamento sociale fondato sull’uguaglianza e abolizione della proprietà privata, Alessandro III, recandosi a Venezia per incontrarsi per il Barbarossa si trovò al cospetto dell’imperatore prostrato che rivolse al Pontefice la frase “Non tibi, sed Petro” a voler significare che non al papa egli si inchinava, bensì a Pietro.
Il Papa rispose: “Et Mihi, et Petro” e, alzando il piede sul capo di Federico Barbarossa (il Papa era in sella al suo cavallo), soggiunse: “Super aspidem et basiliscum dehambulabo et conculcabo leonem et draconem” echeggiando i versi biblici (Salmo XCI, v. 13).
La celebrazione del Giubileo Pontificale annuale assume, oltre ad un significato altamente educativo, e nello stesso tempo religioso, quello della rievocazione di un fausto avvenimento storico che ha messo in evidenza le alterne vicende ed i vari volti della chiesa vastese di cui si sono interessati ben sei Papi:
Gelasio I, Alessandro III, Pio VI, Pio IX, Paolo VI e Giovanni Paolo II, additando alle genti, non solo fede ereditata dai padri, ma risvegliando con essa la via del ritorno a Dio.

stralcio da art. apparso su “il Giornale del Vastese” – periodico d’info. del Terr. – n. 13/14 – dic.2011 – genn.2012